Salve a tutti!
In primo luogo, scusate se non aggiorniamo il blog da un pò, ma siamo in un momento particolarmente cruciale dell’anno per noi, un momento (ci auguriamo) di svolta, in cui molti dei progetti per cui stiamo seminando da lungo tempo, pare stiano per dare veri frutti…attendiamo fiduciosi la primavera!
Ma marzo, è pazzo e si sa, quindi approfittiamo di questo momento staticamente impegnato per raccontarvi di una nostra esperienza dello scorso dicembre, che abbiamo promosso solo sulla pagina facebook per ora
Qualche tempo fa siamo stati contattati dai referenti napoletani del progetto Sottosopra di Save The Children, il cui intento è quello di creare una rete di ragazzi e ragazze attivi sul territorio nazionale e capaci di far sentire la propria voce sui temi per loro importanti.
Come dice l’ Articolo 12 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza:
“Hai diritto a esprimere la tua opinione su tutte le questioni che ti riguardano. La tua opinione deve essere ascoltata e presa in seria considerazione”.
Questo significa che la partecipazione non è un privilegio da concedere da parte degli adulti, né un merito da conquistare da parte dei ragazzi e delle ragazze ma è una pratica che li valorizza in quanto cittadini di diritto.
Per Save the Children, infatti, partecipazione significa prima di tutto rafforzare i ragazzi come individui e come membri della società civile.
I ragazzi e le ragazze non devono essere considerati destinatari passivi delle scelte dei grandi ma protagonisti del cambiamento. Hanno diritto di orientare le azioni e le decisioni che riguardano la loro vita.
Molte città italiane partecipano a questo progetto e a Napoli, il tema più sentito dai ragazzi che fanno parte del gruppo di lavoro è quello dei rifiuti, in un’accezione del tutto intelligente: rifiuti visti come degrado dei beni culturali e del patrimonio storico della nostra città.
Ecco perchè, insieme ai ragazzi, siamo stati a visitare altre Mura Greche rispetto alle “solite” di Piazza Bellini, anche esse ridotte male dal degrado e dell’incuria, anch’esse risalenti al IV secolo a. C., ubicate in Piazza Calenda, nella famosa “Forcella” (detta così per la biforcazione della strada simile a quella di una forcella).
Abbiamo condiviso un pomeriggio con delle persone e dei ragazzi speciali che, giovanissimi, hanno ben chiaro il concetto di città-bene comune e che hanno molto da insegnare a tutti noi, di cui vi parleremo più approfonditamente prestissimo. O magari, sarete voi a parlare di loro 😉
Grazie per la bella esperienza trascorsa insieme!
Ecco una breve video-intervista
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=GYToavsznbg&w=560&h=315]