Febbraio 4, 2025

Sentenza CEDU. È tempo di giustizia ambientale.

Tra l’11 febbraio 1994 e il 31 dicembre 2009, nella regione Campania è stato proclamato lo stato di emergenza in relazione alla gestione dei rifiuti, comprendendo raccolta, trattamento e smaltimento. Per via di anni di condizionamento da parte della criminalità organizzata, l’intero sistema di gestione dei rifiuti risultava completamente inadeguato. La situazione era talmente critica che cumuli di rifiuti si sono accumulati nelle vie cittadine. E lo sappiamo bene: per questo nasce Cleanap nel 2011.

Chiaramente, il nostro scopo era dimostrativo, comunitario: dimostrare, dal basso che non eravamo noi cittadini il problema, ma potevamo essere la soluzione. o contribuire a costruirla. Piuttosto, noi eravamo parte lesa, più di chiunque altro

In questo contesto, dei cittadini che risiedevano o svolgevano la loro attività lavorativa nella zona della cosidetta “Terra dei Fuochi” hanno presentato il ricorso Cannavacciuolo e Altri contro Italia (sentenza del 30 Gennaio 2025; ricorsi nn. 51567/14 e altri tre) la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ritenuto, all’unanimità, che era stato: una violazione dell’articolo 2 (diritto alla vita) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La sentenza è sicuramente una svolta perchè crea un precedente: restano dei temi aperti:

  1. Come ha risposto lo Stato Italiano? Ha in primis minacciato di ricorrere 🤡 e poi ha istituito un Commissario (che novità!) 🤡 dimostrando di non recepire ciò che era chiro nella sentenza: includere e lavorare con la Comunità locale.
  2. Nel merito, il ricorso è stat presentato da soggetti singoil, privati. Non associazioni, comitati. Questo è sicuramente un punto da approfondire perchè noi riteniamo siano assolutamente soggetti leggittimi e parte lesa.

Ad ogni modo, rimandiamo per questioni legali a chi ne sa più di noi, ma ci sembrava doveroso spendere due parole nel merito e magari aggiungere altri due casi importanti che seguiamo con passione, perché – oggi che siamo più adulti – crediamo che il contenzioso climatico sia un’efficace forma per fare campagna sui nostri temi: “Giudizio Universale” di A Sud VS Italia, in cui è in corso la preparazione del ricorso e “La Giusta Causa”, la causa climatica che Greenpeace e ReCommon hanno avviato contro ENI, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) per ottenere giustizia climatica e spingere ENI a rispettare l’Accordo di Parigi.

Ci sarà giustizia? Quando e se accadrà, ne riparleremo. Intanto Evviva le KlimaSeniorinnen!

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