Abbiamo mappato i rifugi climatici di Napoli: uno strumento utile per affrontare il caldo estremo
Abbiamo realizzato una mappatura indipendente dei rifugi climatici presenti a Napoli, ispirandoci alle esperienze avviate dalle amministrazioni comunali in città come Bologna e Firenze. Magari qualcosa è in cantiere anche qui, magari no, nel frattempo abbiamo iniziato a lavorare ed eccoci qua.
Il nostro obiettivo è offrire alla cittadinanza (residente e temporanea) uno strumento utile e accessibile, in costante aggiornamento per affrontare le ondate di calore sempre più frequenti. Uno dei. sintomi della crisi climatica che le politiche non affrontano.
La mappa, accessibile qui, individua luoghi pubblici, all’aperto o al chiuso, che offrono condizioni favorevoli per sostare durante i picchi di temperatura: parchi, biblioteche, aree verdi e altri spazi accessibili. E come sempre, essendo dal basso, è aperta a segnalazioni dei cittadini e aggiornamenti.
Si tratta di un progetto indipendente, curato da Cleanap, con il supporto tecnico del nostro socio e co-fondatore Nicola de Innocentis, esperto in sistemi informativi geografici (GIS).
Con la nostra mappa, vogliamo integrare e arricchire questi strumenti, promuovendo un approccio collaborativo, aperto, fondato su dati accessibili e partecipazione attiva.
Cosa fa Napoli per adattarsi alla crisi climatica? Ci sono politiche di mitigazione? Non è facile rispondere, perchè non lo sappiamo onestamente. Ciò che sappiamo e di cui abbiamo info si ferma al 2020:
Il Comune di Napoli, a partire dall’adesione al Patto dei Sindaci nel 2009, ha progressivamente strutturato strategie dedicate (PAES 2012, aggiornato nel 2018; Mayors Adapt 2014; dichiarazione di emergenza climatica 2019). Nel 2020, sono stati pubblicati documenti tecnici sulla valutazione dei rischi climatici e sugli scenari di impatto. Ecco qua un bel contributo https://www.cmcc.it/it/report-napoli
Successivamente crediamo si sia fatto poco e sicuramente non abbastanza, basti pensare che non abbiamo neanche un assessorato che si occupa di “Ambiente” (definizione ormai superata), figuriamoci di “Transizione” o “Mitigazione” o “Adattamento”.
Ad ogni modo, ora abbiamo una mappa, un punto di parenza, ma la rotta va ancora tracciata.
Noi ci siamo, come sempre.