Turismo

Vivi Napoli a ruota libera e scopri itinerari da percorrere in bici e a piedi per vivere un’esperienza culturale e appassionante!
Ecco una serie di percorsi scelti da noi che vi consigliamo.


 

Castel dell'Ovo piccola

 

I castelli più rinomati della città

In questo percorso si riportano solo alcuni dei castelli che anticamente rappresentavano il sistema difensivo della città partenopea.

Castel dell’Ovo sorge sull’isolotto di Megaride, il suo nome deriva da un’antica leggenda che coinvolge il poeta latino Virgilio.

Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, fatto costruire da Carlo I d’Angiò, quando trasferì la capitale del regno da Palermo a Napoli.

Castel Capuano, fatto erigere dal re normanno Guglielmo I, così chiamato perché si trova nei pressi di Porta Capuana (da questa porta iniziava la strada verso Capua), alla fine del decumano maggiore.

Castello del Carmine o Sperone, collocato nell’angolo meridionale della cinta muraria della città come baluardo difensivo. Oggi resta ben poco del castello poiché nel 1906 venne demolito per rettificare l’ultimo tratto del Corso Garibaldi.


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Via Chiaia piccol

 

Le “vie del piacere”

Comunemente detti bordelli, le case di tolleranza erano solitamente abitazioni nelle quali si praticava la prostituzione.

A Napoli il piacere abitava a via Chiaia, ai Quartieri Spagnoli, dove sorgevano “La Suprema” frequentato da facoltosi clienti (politici, intellettuali), a piazzetta Matilde Serao in una casa nella quale facevano tappa fissa i giornalisti, a Montesanto dove i clienti più poveri si recavano nella “casa delle tre vecchiarelle”, ovvero una casa in cui signore molto mature offrivano prestazioni sessuali per pochi soldi.


 

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ALLISON benedetto

 

Una degustazione “a volo a volo”

Che sia un napoletano o un turista, lungo queste strade chiunque gode delle specialità gastronomiche tipiche della cucina partenopea.

Da un cuppetiello a un babà, da un bicchiere di Aglianico a uno di limoncello, non mancherà occasione di saziarsi anche senza sedersi al tavolo di una trattoria in questa città dai mille sapori.


 

Via Chiaia2

 

Alla scoperta del piatto più amato dai reali

Intorno a questo piatto così famoso nel mondo e così diffuso girano diverse credenze.

Tra le più diffuse vi è quella che coinvolge il cuoco Raffaele Esposito della pizzeria Brandi, il quale nel 1889 pare abbia creato la pizza Margherita per onorare la regina d’Italia, Margherita di Savoia. Il nome della pizza sarebbe dovuto ai colori dei suoi ingredienti (pomodoro, mozzarella e basilico) che sono uguali a quelli della bandiera italiana. Ma secondo recenti studi questa storia sarebbe un “falso storico”. Sembra infatti che la Margherita venisse servita a Napoli molto prima del 1889 e che il suo nome derivi dall’omonimo fiore.


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ALLISON metro

 

Un percorso per ammirare le stazioni dell’arte

Lo scopo delle stazioni dell’arte è quello di creare un ambiente bello e funzionale fondendo la fruizione del trasporto pubblico con l’esposizione dell’arte contemporanea.

Le stazioni distribuite lungo la linea 1 accolgono moltissime opere d’arte realizzate da altrettanti numerosi autori di fama internazionale e da alcuni giovani architetti locali. Il 4 febbraio 2014 la CNN ha eletto la stazione Toledo come la più bella d’Europa.


 

Fontana del Carciofo

Fontana del Gigante

 

FontaNapoli

Le fontane monumentali a Napoli sono state realizzate più o meno in un arco di tempo che va dal periodo medievale alla prima metà del XX secolo, ad eccezione della fontana del Carciofo (1956).

La fontana del Gigante (XVII secolo) è stata voluta dal duca d’Alba don Antonio Alvarez di Toledo e creata dal Bernini e da Michelangelo Naccherino. Oggi è posta sul lungomare di Napoli.

La fontana del Carciofo, una tra le più moderne della città, posta al centro di piazza Trieste e Trento, venne commissionata negli anni cinquanta del XX secolo dal sindaco Achille Lauro. Si chiama così per via del carciofo posto al centro, in realtà si tratta di una composizione floreale formata da tre strati di foglie l’uno sull’altro che ricordano il comune ortaggio.

La fontana della Spinacorona (detta “delle zizze”) si erge nel centro antico, addossata alla chiesa di Santa Caterina della Spina Corona. Le sue origini sono incerte; la sua presenza è attestata per la prima volta in un documento del 1498 relativo alla distribuzione idrica in città. Fu restaurata e modificata per volere del viceré don Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga su disegno di Giovanni da Nola nella prima metà del XVI secolo. L’opera scultorea costituisce una testimonianza del passaggio dai gusti medievali alle prime forme e decorazioni barocche. Il soggetto principale è la sirena (icona mitologica di Napoli) che è in procinto di spegnere le fiamme del vulcano Vesuvio (non più integro) con l’acqua che le sgorga dai seni (il tutto è spiegato in una lapide di marmo con l’incisione Dum Vesevi Syrena Incendia Mulcet): la rappresentazione sta ad indicare che la bellezza di Napoli impedisca al Vesuvio di sommergerla nelle sue fiamme.

La fontana del Formiello (XVI secolo) fu voluta da don Pedro Téllez-Girón, duca d’Ossuna. Il suo aspetto mostra un’elegante struttura in muratura, costituita da vari materiali: ad esempio, la vasca è in travertino, mentre le quattro colonne che la compongono sono in marmo di Cararra; essa richiama spunti di architettura suddivisa in due ordini. In basso dove c’è la vasca, ci sono tre maschere con le facce da leone dalla quale sgorga acqua; mentre, al di sopra di queste, piccole sculture in bassorilievo e tre grandi stemmi.


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Relax nella storia

Napoli è ricca di giardini e parchi storici; questi sono solo alcuni degli spazi verdi raggiungibili con il Bike Sharing, nei quali è possibile trascorrere del tempo durante una pausa lavoro o semplicemente per rilassarsi un po’ stando a contatto con la natura.

Il Chiostro dei Santi Marcellino e Festo e quelli di Santa Chiara sono i chiostri monumentali più noti situati nel centro storico di Napoli.

In età vicereale il giardino di Palazzo Reale fu adibito a parco con statue, viali e “giardini segreti”. Il botanico Federico Corrado Denhart tra il 1842 e il 1843 impiantò all’interno dei Giardini Reali diversi tipi di vegetali fra cui magnolie, lecci e piante rare. Il giardino assunse un nuovo aspetto che potremmo definire romantico, “all’inglese” e divenne oggetto della curiosità di molti viaggiatori presenti a Napoli nell’Ottocento.

I giardini del Molosiglio sono stati progettati e realizzati negli anni venti, in seguito ai nuovi programmi urbanistici per la litoranea di Napoli su un’area precedentemente occupata dal grande arsenale di Napoli.

L’ingresso principale della Villa Comunale è sito in piazza Vittoria, ma presenta anche varchi d’accesso laterali. La sua realizzazione risale al 1780, per volere del re Ferdinando IV di Borbone che, ispirandosi alle “Tuilieres” parigine, volle per sé e per la nobiltà napoletana un luogo di passeggio, di ritrovo e di tranquillità. All’interno della villa si trovano vari edifici, di cui i principali sono il Circolo della Stampa e la stazione zoologica Anton Dohrn, che ospita l’Acquario più antico d’Europa.


 

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Sweet&Coffee

Bere un caffè appena svegli, dopo pranzo, dopo un pisolino, dopo cena…praticamente sempre, a Napoli ogni momento è quello giusto per bere un caffè.

In queste strade si possono trovare antiche caffetterie e pasticcerie nelle quali poter degustare un buon caffè e un dolce tipico napoletano (ad esempio un babà!) e trasformare una pausa in un momento di estasi.


 

Napoli Sotterranea

 

Cosa c’è sotto?

L’area archeologica di San Lorenzo Maggiore, in cui sono visibili i resti dell’antico Foro di Neapolis, è il più rilevante sito archeologico presente nel centro storico di Napoli, sia per valore monumentale e topografico, sia per il suo inserimento all’interno del complesso angioino di San Lorenzo Maggiore. L’invaso irregolare di piazza San Gaetano è ciò che resta di un più vasto spazio aperto corrispondente al centro civile e religioso della città antica: quest’area è stata infatti da sempre riconosciuta come il Foro di età romana, coincidente a sua volta con l’agorà della città greca.

All’interno della Chiesa del Purgatorio ad Arco, da una scala a sinistra si accede all’ipogeo. E’ immediata la sensazione mistica e religiosa che pervade gli umori del visitatore, con immagini e simboli funerari, teschi e ossa che lo accompagnano lungo l’intero percorso.

Il cuore pulsante del processo di valorizzazione del sottosuolo passa attraverso i percorsi riscoperti di Napoli Sotterranea. Il sottosuolo di Napoli è nato con la città e con essa è cresciuto: i primi manufatti di scavi sotterranei risalgono a circa 5.000 anni fa, quasi alla fine dell’era preistorica; successivamente i greci prelevarono grosse quantità di tufo per la costruzione di mura e templi e scavarono numerosi ambienti per creare una serie di ipogei funerari.

Il Tunnel Borbonico, è una cavità sotterranea di Napoli che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, nei pressi di Palazzo Reale, nel quartiere San Ferdinando. Ferdinando II di Borbone commissionò all’architetto Errico Alvino un lungo traforo sotterraneo che collegasse il Largo della Reggia (oggi Piazza Plebiscito) a piazza della Vittoria, passando al di sotto della collina di Pizzofalcone.


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L’arte non ha religione

Che abbiate una fede o meno non importa.

In queste chiese potrete trovare qualcosa che va oltre la religiosità del monumento per chi sa apprezzare l’arte.

La basilica reale pontificia di San Francesco di Paola è una basilica minore di Napoli, ubicata in piazza del Plebiscito, nel centro storico: è considerata uno dei massimi esempi di architettura neoclassica in Italia. Ferdinando I delle Due Sicilie, come voto nei confronti di san Francesco da Paola, che aveva intercesso per lui affinché ritornasse sul trono del Regno, decise la costruzione di una chiesa al centro del porticato durante un riassetto urbanistico della città.

La chiesa del Gesù Nuovo o Trinità Maggiore è una chiesa monumentale di Napoli, sita in piazza del Gesù Nuovo. Si tratta di una delle più importanti chiese basilicali della città a cui vi hanno lavorato i più influenti artisti della scuola napoletana; all’interno è custodito inoltre il corpo di san Giuseppe Moscati.

La basilica di Santa Chiara, o il monastero di Santa Chiara, è un edificio di culto di Napoli, tra i più importanti della città da un punto di vista storico-artistico. Edificato tra il 1310 e il 1330 su un complesso termale romano del I secolo d.C., per volere di Roberto d’Angiò e della regina Sancha d’Aragona, nei pressi dell’allora cinta muraria occidentale (oggi piazza del Gesù Nuovo). Si tratta della più grande basilica gotica; il complesso monastico costituisce l’omonimo museo dell’Opera.

La chiesa di San Domenico Maggiore è una chiesa monumentale di Napoli, sita nella piazza omonima. Voluta da Carlo II d’Angiò ed eretta, inizialmente in stile gotico, tra il 1283 e il 1324, divenne la casa madre dei domenicani nel regno di Napoli e chiesa della nobiltà aragonese; fu sotto un profilo storico, artistico e culturale tra le più importanti della città. Nel febbraio del 1921 papa Benedetto XV l’ha elevata al rango di basilica minore.

La chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco o più semplicemente Purgatorio ad Arco è una chiesa barocca situata su via dei Tribunali, nel centro antico di Napoli. La chiesa fu eretta nel 1616 su un progetto di Giovanni Cola di Franco e di Giovan Giacomo Di Conforto su commissione di diverse famiglie nobili napoletane e con l’obiettivo di realizzare un luogo di sepoltura.

La basilica di San Lorenzo Maggiore è una chiesa monumentale di Napoli, tra le più antiche della città. La chiesa si trova nel centro antico, presso piazza San Gaetano, sull’area in cui sorgeva in tempi classici l’agorà greca ed il foro romano, i cui scavi archeologici sono visibili dall’adiacente convento che costituisce il museo dell’opera di San Lorenzo.

La chiesa dei Girolamini (o Gerolomini) è una chiesa monumentale di Napoli con impianto architettonico di tipo basilicale intitolata alla Natività di Maria Santissima e a tutti i santi. La sua decorazione in oro, marmi e madreperla le valsero il titolo di Domus aurea; il suo interno presenta una concentrazione di opere di grande qualità di artisti sia napoletani che di estrazione toscana, emiliana e romana. Il convento dei Girolamini si presenta come uno dei più importanti monumenti della città, sia dal punto di vista artistico che storico-culturale.

La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è una basilica monumentale nonché duomo e sede dell’arcidiocesi della città di Napoli. Si tratta di una delle più importanti e grandi chiese della città, sia da un punto di vista artistico, essa è di fatto la sovrapposizione di più stili che vanno dal gotico puro del Trecento fino al neogotico ottocentesco, che sotto un profilo culturale, ospitando infatti tre volte l’anno il rito dello scioglimento del sangue di san Gennaro.

La chiesa di San Giovanni a Carbonara è una chiesa monumentale di Napoli, ubicata nell’omonima strada del centro storico. Seppur di epoca trecentesca, si tratta di una delle chiese dal gusto decorativo rinascimentale più interessanti della città.

La certosa di San Martino è tra i maggiori complessi monumentali di Napoli; costituisce, in assoluto, uno dei più riusciti esempi di architettura e arte barocca insieme alla Reale cappella del tesoro di San Gennaro. Essa è situata sulla collina del Vomero, accanto a castel Sant’Elmo. Nel dicembre 2010 il Ministero per i Beni Culturali ha dichiarato la collina su cui sorge la certosa “monumento nazionale”.

 

 

 

 

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