Marzo 10, 2016

Ferma le trivelle – aspettando il Referendum

Nel corso degli ultimi anni abbiamo spesso parlato del mare. In particolar modo ne affrontiamo l’argomento “pulizia” attraverso la campagna Let’s Do It! Mediterranean ogni mese di maggio da tre anni a questa parte.
Parliamo della concentrazione di plastica, della catena alimentare, delle ripercussioni sulla nostra salute e spesso ne approfittiamo per parlare anche di  integrazione, cercando di non dimenticare mai di sensibilizzare sulla tragedia dei migranti e dei rifugiati che ogni giorno rischiano la vita attraversandone le acque.

Il nostro metodo di approccio e di comunicazione alle tematiche ambientali è del tutto induttivo, diremmo con un retaggio filosoficheggiante: partiamo dal particolare per giungere al generale, dalla piccola esperienza quotidiana, alle grandi problematiche discusse a livello planetario.
E proprio questo approccio ci ha indotto ad informarci sul referendum del prossimo 17 aprile sulla questione delle trivellazioni. L’assunto di fondo è che noi vogliamo che il mare sia fruito da tutti e che sia pulito, mentre con le trivellazioni si sta rischiando grosso, per meri motivi economici. Purtroppo, infatti, il nostro mare è già pieno di scempi del genere e le regioni del sud, che vivono o che potrebbero vivere soprattutto di turismo, sono le prime a pagarne le conseguenze. Ecco perché alcune hanno chiesto al governo di ricorrere al referendum abrogativo; sostanzialmente si chiede al popolo se è favorevole a fermare le trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa una volta esaurite le concessioni.

Per approfondimenti sull’iter legislativo e per agire in prima persona scaricando materiali informativi da condividere www.fermaletrivelle.it – www.greenpeace.org

Un altro punto su cui vorremmo insistere è l’assoluta mancanza di informazione pubblica sul referendum: la maggior parte della popolazione sa poco o nulla, quando non ne ignora completamente l’esistenza. Inoltre, la scelta di separare il referendum dalle elezioni amministrative che avranno luogo in alcune delle più grandi città italiane il prossimo giugno, rappresenta un vecchio trucco per evitare il quorum, nonché uno spreco di denaro notevole che doveva essere assolutamente evitato.

Ciò detto, Cleanap inizia il percorso di avvicinamento al referendum con il neonato  Comitato referendario Napoli – No Triv per lavorare insieme (comitati, movimenti, cittadini) e fare network sul territorio. Domani pomeriggio, 11.03.2016 alle ore 17.30 ci sarà la prima assemblea di lancio presso l’Ex Asilo Filangieri a cui invitiamo tutti a partecipare e di cui potete leggere più info qui.

Salviamo il mare, l’Italia non è un paese per fossili.

 

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